Tu sei qui

Unità partecipanti al progetto

 

logo DTA

 
CNR-DTA: Dipartimento Terra e Ambiente: Ente Pubblico di Ricerca. Competenze di eccellenza internazionale nella gestione di programmi sperimentali e osservativi in aree remote, nella realizzazione di carotaggi in sedimenti marini e nel trattamento delle carote sedimentarie, nell’analisi dei dati e nelle attività di ricerca paleoclimatiche.

Logo Isac

 
CNR-ISAC: Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima: Ente Pubblico di Ricerca. Competenze di eccellenza internazionale nella misura dei parametri atmosferici e di qualità dell’aria in regioni remote, nella conduzione di campagne di misura, nello sviluppo di tecnologie innovative di misura e trasmissione dei dati, nell’analisi dei dati, nella simulazione numerica del clima globale e in aree montane, nelle tecniche di downscaling e nell’analisi degli impatti dei cambiamenti climatici sull’ambiente montano. Gestione di progetti europei e partecipazione a programmi internazionali (GAW-WMO, UNEP, SHARE, GEO/GEOSS, GEWEX, TERRABITES, EC-Earth, ECRA).

 

CNR-IGG: L'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR (CNR-IGG) conduce ricerca di base e applicata sui processi geologici e ambientali del Sistema Terra, sulla gestione sostenibile delle georisorse e sull'impatto dei cambiamenti globali. Nell'ambito del Progetto NextData, CNR-IGG lavora su questioni di geomorfologia e geologia montana, sull'impatto dei cambiamenti climatici sulle risorse idriche montane e sulle ricostruzioni paleoclimatiche.

CNR-IAMCL’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC) è un istituto del CNR con sede centrale nel porto di Napoli. L’IAMC consta di circa 190 unità di personale strutturato, e svolge attività di ricerca, in collaborazione con borsisti e post doc (circa 80 unità di personale), focalizzata su problematiche connesse alla geologia, chimica, fisica, biologia e al trasferimento tecnologico nel settore marino costiero.
CNR-IIA: L’IIA svolge attività di ricerca e trasferimento tecnologico nell'ambito del monitoraggio e modellazione dell’inquinamento atmosferico a tutte le scale. L’Istituto ha una grande esperienza negli studi sulla qualità dell’aria e nella progettazione di sensori, metodologie e tecnologie per questo scopo. L’Istituto è coinvolto nella ricerca polare e nei progetti legati alla stazione di monitoraggio ad alta quota dell’Himalaya (Ev-K2-CNR). Una delle principali tematiche è lo sviluppo di metodologie e tecnologie per l’interoperabilità dei sistemi, la condivisione di risorse digitali, il Data Brokering e la disseminazione delle conoscenze ambientali.  L’Istituto contribuisce a GEO, Group on Earth Observations, che coordina l’iniziativa GEOSS: Global Earth Observation System of Systems.
CNR-IRPI: Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica. La missione dell’Istituto è quella di progettare, promuovere ed eseguire ricerca scientifica e sviluppo tecnologico nel settore dei rischi geo-idrologici. L’istituto ha maturato un’esperienza di ricerca più che ventennale su ambienti glaciali e periglaciali, nelle Alpi ed in altre catene montuose del mondo. Specifica attenzione è rivolta ai cambiamenti che in questi ambienti avvengono, sia quali indicatori terrestri del cambiamento climatico, sia in relazione alla pericolosità presente e futura ad essi associata. Gli studi sono stati principalmente sviluppati nell’ambito di progetti internazionali (GLACIORISK, PERMADATAROC, GLARISKALP, GEONATHAZ).
CNR-ISE: L'Istituto ha una lunga storia nello sviluppo di attività di ricerca di base e applicata nel campo sia delle acque che degli ecosistemi terrestri, finalizzata alla comprensione di come gli ecosistemi reagiscono all'impatto del cambiamento climatico globale e la pressione antropica. L'Istituto sviluppa metodologie per lo studio degli impatti antropici, dei cambiamenti climatici e dei loro effetti sui corpi idrici. L'Istituto è coinvolto in progetti di ricerca nel sito di alta quota nelle diverse aree del mondo.
CNR-IDPA: L'Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali del CNR (IDPA-CNR) di Venezia è attivo nel campo della ricerca ambientale multidisciplinare. I temi di ricerca principali includono: la chimica dell'ambiente (ad esempio la ricostruzione della contaminazione ambientale derivante da metalli pesanti, contaminanti organici persistenti nelle are polari e temperate. Nelle lagune e nelle acque dei laghi), i cambiamenti climatici (ad esempio le ricostruzioni paleoclimatiche a lungo termine che derivano dallo studio delle carote di ghiaccio) e la chimica analitica (per lo sviluppo di metodi di analisi innovativi per la quantificazione di tracce ed ultratracce in matrici ambientali).
CNR-IBAF: L’Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale del CNR si occupa di attività di ricerca fondamentale e applicata sulle seguenti tematiche: interazioni tra le specie vegetali e l’ambiente, effetti degli interventi antropici sugli equilibri ecologici, processi e meccanismi biologici ed evolutivi nei vegetali in relazione all’ambiente, meccanismi ecofisiologici e produttivi delle piante agrarie e forestali. L’Istituto è coinvolto nelle attività della Rete Italiana di Ricerche Ecologiche a Lungo Termine (LTER-Italia) e nel monitoraggio delle foreste. Nell’ambito di NextData il compito dell’istituto è di studiare gli scambi di gas tra atmosfera ed ecosistemi terrestri. Inoltre, IBAF coordinerà le attività per ottenere dataset di variabili biologiche ed ecologiche, con i relativi strumenti informatici e standard, con esempi dai siti montani della rete LTER-Italia. 
CNR-IMAA: L'Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale (IMAA) si occupa dello sviluppo e dell'integrazione di tecnologie di Osservazioni della Terra da satellite, da aereo e dal suolo. L'IMAA si avvale di infrastrutture avanzate quali l'osservatorio atmosferico denominato CIAO (CNR-IMAA Atmospheric Observatory) ed il sistema per la ricezione diretta e l'archiviazione on-line di dati da satellite (e.g. NOAA, EOS, METOP, NPP, MSG). L'IMAA coordina e partecipa in diversi progetti FP7, reti e programmi di ricerca e monitoraggio.
CNR-IREA: L'istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA) ha per missione lo sviluppo di metodologie e tecnologie per l'acquisizione, l'elaborazione, la fusione e l’interpretazione d’immagini e dati ottenuti da sensori di tipo elettromagnetico - operanti da satellite, aereo e in situ - e la diffusione delle informazioni estratte, finalizzate al monitoraggio dell'ambiente e del territorio, alla diagnostica non invasiva ed alla valutazione del rischio elettromagnetico. Inoltre, sono sviluppate metodologie e tecnologie per la realizzazione di infrastrutture di dati geo-spaziali e per applicazioni biomedicali dei campi elettromagnetici.

Logo DISAT

 
DISAT-UNIMIB: Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio, Università di Milano Bicocca: Università Statale. Competenze di eccellenza internazionale nelle ricerche paleoclimatiche da carote glaciali, nella perforazione in ghiaccio e nell’analisi dati, nello sviluppo di tecnologie per il recupero e l’analisi delle carote glaciali in ambienti estremi, nella partecipazione a programmi di ricerca internazionali.
Logo CMCC CMCC: Centro EuroMediterraneo per i Cambiamenti Climatici: Società consortile a responsabilità limitata senza scopo di lucro. Competenze di eccellenza internazionale nella simulazione numerica del clima globale, nella simulazione del clima in regioni limitate, nell’analisi degli impatti della variabilità climatica, nella partecipazione a programmi di ricerca internazionali (IPCC, CMIP5) e nella guida di progetti europei

Logo INGV

 
INGV: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: Ente Pubblico di Ricerca. Il gruppo INGV coinvolto in questo progetto ha competenze di eccellenza internazionale nell’analisi dei dati marini, nella creazione di rianalisi del Mediterraneo basate sull’assimilazione di dati storici in modelli numerici ad alta risoluzione e nella partecipazione e gestione a progetti di ricerca internazionali.

 

Logo ENEA
ENEA UTMEA: Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile: Agenzia Nazionale. I gruppi ENEA UTMEA coinvolti nel progetto hanno competenze di eccellenza internazionale nella misura dei parametri atmosferici in aree remote e competenze nello sviluppo e utilizzo di simulazioni numeriche del clima a scala regionale e delle interazioni fra oceano e atmosfera in area mediterranea, e nella partecipazione e gestione di progetti internazionali.
   

CINECA: Cineca è un Consorzio Interuniversitario senza scopo di lucro formato da 56 università italiane e 3 Enti. Costituito nel 1969 come Consorzio Interuniversitario per il Calcolo Automatico dell'Italia Nord Orientale, oggi il Cineca è il maggiore centro di calcolo in Italia. Offre supporto alle attività della comunità scientifica tramite il supercalcolo e le sue applicazioni, realizza sistemi gestionali per le amministrazioni universitarie e il MIUR, progetta e sviluppa sistemi informativi per pubblica amministrazione, sanità e imprese. Dal 2012, su mandato del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, accoglie al suo interno le specificità e le competenze degli altri consorzi italiani di supercalcolo, Cilea e Caspur.

Logo  ICTP

ICTP: The Abdus Salam International Center for Theoretical Physics: Ente internazionale dipendente da Governo Italiano, UNESCO e IAEA. Competenze di eccellenza internazionale nella simulazione numerica ad alta risoluzione del clima regionale nelle aree di interesse del progetto, inclusa la zona Himalayana, e nella gestione di programmi di ricerca internazionali.

NatRisk, il Centro Interdipartimentale di Ricerca sui Rischi Naturali in Ambienti Montani e Collinari dell’Università di Torino è un network di Dipartimenti per ricerche sulla prevenzione e gestione del rischio nelle aree montane. Il gruppo interdisciplinare di ricerca lavora sull’analisi delle interazioni tra clima, le condizioni geologiche e pedologiche e i processi morfodinamici. UniTo studia da lungo tempo i suoli e i processi legati alla neve in montagna, approfondendo in particolare la biogeochimica delle aree innevate (scambi gassosi, dinamica del Carbonio e Azoto nei suoli). In NextData, Università degli Studi di Torino - NatRisk darà accesso a dati esistenti e raccoglierà nuovi dati nei siti montani della rete LTER che coordina (IT19-001-T “Mosso”, IT19-005 T “Torgnon”) in collaborazione con l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente della Val d’Aosta (ARPA-VdA).

Università di Torino: I gruppi coinvolti nel progetto svolgono attività di ricerca volta alla realizzazione di basi di dati idrometeorologici storici, di modelli di parametrizzazione dei processi superficiali e di monitoraggi dei flussi di massa e di energia in bacini montani.

Università di PadovaIl gruppo coinvolto nel progetto svolge attività di ricerca volta alla realizzazione di basi di dati idro-meteorologici storici, di modelli di previsione dei deflussi  a scala di versante e di bacino, e di monitoraggio dei flussi di massa e di energia in bacini montani. Attività di ricerca viene anche sviluppata circa la stima e previsione della precipitazione mediante l’impiego di sensori remoti (satellite e dati da radar meteorologico), e la valutazione dell’influenza della variabilità climatica sul regime dei deflussi.

UNITUS: L’Università della Tuscia e in particolare iI Dipartimento per la Innovazione nei sistemi Biologici, Agroali­mentari e Forestali (DIBAF) è un laboratorio di ricerca e di didattica multidisciplinare per l'innovazione scientifica e tecnologica dei processi di valorizzazione, salvaguardia e gestione dei sistemi biologici, delle risorse forestali, della trasformazione e sicurezza agroalimentare, della salute umana e della chimica per l'ambiente e del territorio in generale, con peculiare attenzione alla sostenibilità ambientale. Il gruppo di ricerca coinvolto nel progetto NextData si occupa di flussi tra atmosfera e biosfera con un focus particolare sul Carbonio e sulle relazioni source-sink degli ecosistemi vegetali.

Università del Molise: UniMol ha competenze e esperienze su ricerche ecologiche in ecosistemi di alta quota degli Appennini, con particolare riguardo all’analisi dei pattern spaziali delle comunità vegetali e dei relativi cambiamenti nel recente passato, agli effetti del riscaldamento globale sulla diversità delle piante vascolari lungo gradienti altitudinali, alla plasticità anatomica della vegetazione forestale ad alta quota e alla valutazione dei cambiamenti della copertura forestale in risposta al riscaldamento globale e ai cambiamenti di uso del suolo nelle aree ecotonali di alta quota (treeline). In NextData, UniMol darà accesso ai dati da siti che possono essere considerati come “isole orografiche” con vegetazione di alta quota nel bacino del Mediterraneo, localizzati lungo gli Appennini Centrali e Meridionali.

Il Dipartimento di Scienze delle Vita dell’Università di Parma ha notevoli competenze nello studio degli ecosistemi acquatici e terrestri nelle regioni montane. Uno dei maggiori settori di ricerca è lo studio dei laghi dell’Appennino Settentrionale. Le indagini sistematiche sono cominciate negli anni cinquanta, con la caratterizzazione idrochimica e fisiografica dei sistemi lentici temporanei e permanenti e la descrizione della distribuzione e delle dinamiche stagionali dello zooplancton. Più recentemente, la biodiversità e i tratti biogeografici degli invertebrati nei sistemi lentici e lotici (incluse le sorgenti) sono stati studiati con approcci tassonomici rigorosi. Altre attività di ricerca riguardano l’ecologia planctonica a livello di popolazione e comunità, le risposte fenologiche al cambiamento climatico e l’analisi a scala di ecosistema tramite le catene trofiche. UniPar coordina il site LTER "Laghi montani" e fornirà accesso a dati esistenti e ottenuti da nuove campagne.

   

ARPA VDA: Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Valle d'Aosta. E' un ente strumentale della Regione autonoma Valle d'Aosta che svolge attività conoscitive e di prevenzione e tutela in campo ambientale. L'Unità operativa Cambiamenti Climatici si occupa del monitoraggio degli effetti del cambiamenti climatico sul territorio alpino e lavora sul monitoraggio e la modellistica delle proprietà del manto nevoso.

 

CIMA: Fondazione CIMA è un ente di ricerca senza scopo di lucro. Ha lo scopo di supportare e promuovere lo studio, la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico e l'alta formazione nei campi dell’idrologia, delle previsioni e osservazioni meteorologiche, del clima, dei rischi naturali e antropici, della modellazione degli ecosistemi e dei sistemi sociali, dei processi chimici ambientali e delle energie rinnovabili. Il gruppo CIMA coinvolto nel progetto ha esperienza nella modellazione del manto nevoso, nello sviluppo di catene idrometeorologiche, nell’integrazione tra osservazioni satellitari, misure a terra e modelli.

 

CGI: Dal 1895 il Comitato Glaciologico Italiano (CGI) promuove e coordina le ricerche nel settore della glaciologia. Nato come commissione per lo studio dei ghiacciai italiani nell’ambito del Club Alpino Italiano (CAI), il CGI diviene organismo autonomo dal 1915, con il sostegno del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e di altri enti ed associazioni interessati alla ricerca glaciologica.

PNGP: Il Parco Nazionale del Gran Paradiso ha da molti decenni un suo corpo di sorveglianza, che permette il monitoraggio continuo dell'area. Il PNGP è impegnato nella ricerca scientifica applicata alla conservazione della natura e collabora con un numero elevato di Università e di Enti di Ricerca. I progetti in corso riguardano attività di monitoraggio di habitat ed ecosistemi, censimenti di specie target (stambecco, camoscio) ed eco-etologia di specie di interesse conservazionistico. Nel 2006 è iniziato un progetto a lungo termine di misura della biodiversità animale e dei suoi cambiamenti nel tempo.